“Grandezze e drammi della letteratura italiana. Un percorso medico-psicologico” non intende essere una storia della letteratura italiana né un suo commento critico ma pone semplicemente l’accento su alcuni richiami di medicina e di psicologia riscontrabili in alcuni autori, noti e meno noti della nostra letteratura. Spesso questi aspetti sono appena accennati, poco approfonditi, laddove a volte mettono in risalto la personalità di uno scrittore o di un poeta, illuminano aspetti e contorni rimasti in penombra, arricchiscono il mosaico di un carattere, di un temperamento.

Nel volume sono tratteggiati i profili di 15 autori del nostro panorama letterario, nonché le interpretazioni scientifiche di tre versi presenti nel poema dantesco: “Era già l’ora che volge il disio”, “Fatti non foste a viver come bruti” e “Come sa di sale lo pane altrui”. Di questi autori sono delineate le silhouettes comportamentali, i contesti ambientali, lo psichismo individuale, l’impulso istintivo, il tutto nella convinzione di aver aggiunto alcuni passaggi alle loro vicissitudini biografiche, ai loro atteggiamenti, alle loro condotte. E così per lo struggimento interiore di una Compiuta donzella, per il livore di un Petrarca contro la classe medica, per la paranoia schizoide di un Torquato Tasso, per il genio e sregolatezza di un Giacomo Casanova, per l’avvilita rampogna di un Parini difronte allo scempio della sua città, per il furore e l’abbandono di un Olindo Guerrini, per lo strazio di un Ungaretti davanti gli orrori della guerra.

Tra i banchi di scuola non sempre l’insegnamento della storia della nostra letteratura è stato esaustivo, per cui leggere i giudizi, le impressioni, spesso dissonanti dagli ordinari modelli educativi, apre nuovi scenari al comune sapere degni di incentivanti discussioni.

 Nota critica