THARAKA

Un ospedale nella foresta

Il volume mostra le immagini di tutti i giorni di un ospedale costruito grazie alla solidarietà di privati cittadini italiani dove molti volontari hanno prestato la loro opera.
Lo scenario è l’Ospedale di Matiri, nella provincia di Tharaka, in Kenya, una delle regioni più martoriate dell’Africa dove le necessità assistenziali sono molteplici ed incessanti: malattie come malaria, AIDS, amebiasi, parassitosi intestinali, infezioni respiratorie sono endemiche, con una mortalità infantile che sfiora il 50%. La gravissima condizione sanitaria è incrementata da un sistema sanitario esclusivamente a pagamento e pressoché inesistente sul territorio nazionale.
La costruzione dell’ospedale è iniziata nel 2001 ed è stata completata nell’ottobre 2003.
Scopo del libro è rendere inequivocabile il contrasto fra la realtà e la bellezza incontaminata di questa terra, commuovendo anche il più distratto degli osservatori, e coinvolgere quante più persone possibile non solo per la raccolta di fondi – mai sufficienti – ma soprattutto che il lettore che ne sia colpito diventi parte attiva. È, infatti, nostra volontà utilizzare i proventi della vendita per altre iniziative. Riteniamo che il coinvolgimento morale di tutti coloro che credono nella solidarietà non possa terminare con un’unica opera ma debba proseguire nel tempo.
A nostro avviso la solidarietà non è un semplice e occasionale gesto elargito verso i più deboli e meno fortunati. È ben altro! È la tutela del principio di eguaglianza che spinge ad avvicinarsi alle diversità, accettandone le differenze, sostenendone i diritti e le necessità con la volontà di garantire i principi fondamentali della dignità umana. È un atto di civiltà, di rigoroso rispetto della unicità della vita, che stende la mano verso orizzonti bui e silenziosi. È un sentimento, profondo, istintivo, innato, che viene coltivato nelle diversità culturali, arricchito dalle peculiarità ambientali rimanendo universale in ogni angolo del globo.
A tutti coloro che condividono questo pensiero e sostengono strutture ed organizzazioni, permettendo loro la sopravvivenza nel tempo, anche lontano dai riflettori di un momento coinvolgente, e a tutti coloro che credono nell’essere umano al di là delle appartenenze religiose va la riconoscenza unanime della comunità, mentre il nostro umile ringraziamento va a tutti coloro che hanno avuto fiducia nei nostri obiettivi, agli amici che ci hanno sostenuto ed in particolare ai nostri affetti, alle nostre famiglie che, in silenzio, hanno reso possibile tutto ciò.